Prestiti garantiti da 25.000 euro, un flop?

Prestiti garantiti da 25.000 euro, un sostanziale flop? Ad oggi sono state poche le aziende che hanno deciso di chiedere i finanziamenti garantiti dallo Stato e con tempi di attesa e burocrazia ridotti al minimo (almeno sulla carta).

L’accesso al credito delle PMI è sempre stato un elemento importante e senza dubbio facilitarlo è stata una buona idea, ma molte aziende non si sentono in questo momento nelle condizioni di potersi ulteriormente indebitare. Va detto poi che non tutti gli istituti di credito hanno reso poi così semplice l’accesso a questi finanziamenti.

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Decreto Rilancio e prestiti garantiti

Il Decreto Rilancio contiene nuove norme che dovrebbero favorire maggiormente l’accesso a questi piccoli prestiti. Ad oggi le aziende che li hanno richiesti per superare il periodo di crisi e cercare di ripartire sono state circa 116 mila, molto meno del previsto, visto che la platea potenziale, contando PMI e professionisti è di qualcosa come 5 milioni di soggetti economici.

A frenare, sono state senza dubbio le banche, parse incapaci in molti casi di ridurre la burocrazia in modo veramente significativo.

C’è da dire poi che molti, in particolare tra micro imprese, autonomi e professionisti, più che un prestito, che dovranno poi ripagare, anche se con tassi agevolati, preferirebbero senza dubbio una riduzione del peso rappresentato da tasse e tributi vari.

Altro tema caldo, ma senza dubbio complesso è poi quello di forme di sostegno a fondo perduto che potrebbero effettivamente fare la differenza.

Un’azienda in crisi fatica a vedere in un ulteriore indebitamento una reale opportunità per rialzarsi. Le banche poi, non finanziano aziende già indebitate e che magari faticano a pagare le rate dovute e in alcuni casi sono già in ritardo nel farlo. Lo Stato deve pensare anche a queste situazioni, che non sono certo rare.

Tempi più lunghi per la restituzione dei prestiti garantiti al 100%

Il governo ha capito che bisogna intervenire e cambiare qualcosa per sbloccare le cose e rendere i finanziamenti previsti maggiormente appetibili e concretamente utili per la ripartenza delle aziende italiane.

Una delle idee messe sul campo è quella di andare a modificare i termini per la restituzione dei 25.000 euro. Si pensa ad allungare la durata di questi prestiti garantiti da 6 a 10 anni, ma c’è chi ipotizza tempi di ammortamento ancora maggiori.

Altra idea sul piatto è quella di abbassare ulteriormente i tassi di interesse previsti, rendendo i finanziamenti ancor più convenienti. Questo però potrebbe portare molte banche a trovare poco interessante prestare il denaro.

Il Condacons ha già denunciato come siano numerosi gli istituti di credito che già oggi, frenino non poco sull’erogazione dei finanziamenti.

Altre novità sui finanziamenti garantiti

Oltre a rendere più semplici e convenienti per le PMI e per gli autonomi i prestiti fino ad un massimo di 25.000 euro, che come ideati in prima istanza si sono ben presto rivelati inefficaci, ci sono altre novità sul fronte dei finanziamenti alle imprese.

Tra queste: operazioni di riassicurazione dei finanziamenti con copertura al 100% fino a 72 mesi; Operazioni di garanzia diretta con copertura al 90% sui finanziamenti di durata massima a 72 mesi; Operazioni di garanzia diretta, con copertura fino all’80%; Rinegoziazione o eventuale consolidamento del debito con emissione di credito aggiuntivo pari ad un minimo del 10% di quello residuo e con percentuale di copertura portata dall’80 al 90%.

I Decreti Cura Italia e Liquidità hanno già introdotto un incremento del credito del 68,4%, passando da 147 milioni a 247,7 milioni di euro, ma pare evidente che si possa e debba fare ancora di più, per scongiurare una recessione potenzialmente peggiore a quella seguita al 2009. Il rischio c’è ed è più che mai drammatico e concreto.

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