Prestiti garantiti, autocertificazioni e limite a 30 mila euro

I prestiti garantiti previsti nel Decreto Liquidità faticano a decollare. Il Decreto che introduce importanti misure a sostegno delle imprese italiane, ha introdotto le garanzie statali sui prestiti erogati dalle banche alle aziende più in difficoltà. Qualcosa però questi finanziamenti non sta funzionando, alcune aziende hanno avuto accesso al credito, ma molte altro segnalano difficoltà e ritardi e in alcuni casi il rifiuto della banca nonostante la garanzia al 100% data dallo Stato.

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Diverse volte abbiamo parlato delle modalità e su come fare per ottenere il prestito con la garanzia dello Stato come indicato all’interno del Decreto Dignità, eppure ad oggi non tutti riesco ad accedere a questo credito in maniera facile e veloce.

Covid-19 e aziende italiane in crisi

La crisi dovuta al Covid 19 ha avuto pesanti ripercussioni sul tessuto economico e per molte aziende avere un più semplice accesso al credito sarebbe di vitale importanza. Dopo che l’8 aprile scorso il governo ha presentato il decreto, lo stesso è stato ritoccato più volte, proprio per cercare di andare incontro alle reali necessità delle PMI: In Commissione attività produttive alla Camera è arrivato il via libera a nuove importanti modifiche che ora devono passare al vaglio del Senato.

Ultime novità dal decreto imprese

Il decreto (riveduto e corretto) raccoglie le indicazioni giunte da Bankitalia e Abi. Con gli ultimi emendamenti si è deciso di accelerare le delibere dei prestiti e questo potrà avvenire tramite una autocertificazione nella quale il titolare dell’azienda dovrà specificare l’entità del danno ricevuto a causa della riduzione di fatturato legata al lockdown.

Si autocertificherà anche la correttezza dei dati trasmessi all’istituto di credito (ovviamente sotto la propria responsabilità) e ci si impegnerà ad usare il prestito per far fronte a costi di personale o ad investimenti finalizzati alla ripartenza. Si prevede poi che il prestito venga erogato su un conto corrente dedicato, così che tutto sia più facilmente tracciabile. Queste novità aiuteranno le imprese italiane a snellire ulteriormente il loro rapporto, spesso non semplice, con gli istituti di credito? L’auspicio è proprio questo, staremo a vedere.

Il prestito garantito al 100% dallo Stato sarà incrementato da 25 a 30 mila euro e il periodo per la sua restituzione sale da 6 a 10 anni. Per chi avesse bisogno di maggiore liquidità si potranno chiedere fino a 800 mila euro, garantiti all’80% e in questo caso la cifra potrà essere restituita in 30 anni. Soddisfazione arriva dall’Abi che parla di importanti semplificazioni sulle procedure delle domande di garanzia.

A sostegno delle PMI scendono in campo poi anche le Camere di Commercio, che con la costituzione di appositi fondi potranno concedere anch’esse garanzie sui prestiti, per facilitare ulteriormente l’accesso al credito.

Prestiti garantiti e misure contro l’usura

Il rischio è concreto, se le aziende non potranno accedere al credito tramite canali legale, alcune lo faranno affidandosi agli usurai e questo significa molto spesso cadere in mano alla criminalità organizzata.

Tra le novità introdotte nel decreto c’è anche una nuova dotazione al Fondo di prevenzione del fenomeno dell’usura, si tratta nello specifico del 20% dell’attivo di esercizio del Fondo che verrà speso per interventi di solidarietà destinati proprio alle vittime di usura.

Il miglior modo per limitare l’usura resta però senza dubbio consentire alle aziende l’acceso al credito in modo sufficientemente rapido, potendo contare su un sistema bancario che dia risposte certe e coerenti con quanto deciso dalla politica.

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