Patrimoniale cos’è e come proteggersi

Di patrimoniale si torna periodicamente a discutere e in tanti la temono, ma di cosa si tratta esattamente e perché dopo la crisi causata dal Covid-19 questo termine torna ad essere di attualità?

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Cos’è la patrimoniale e come funziona

Il Governo si è adoperato per far fronte alla non facile situazione economica con vari bonus e altre misure, ma da più parti ci sono dubbi sulle coperture e quindi c’è chi pensa che almeno in parte queste spese potrebbero essere sostenute proprio grazie ad una patrimoniale, ovvero nel concreto, un prelievo forzoso sui conti correnti degli Italiani.

Ancora nulla di deciso naturalmente, ma il dibattito sulla possibile introduzione della patrimoniale resta accesso. Emerge sempre più chiaramente la necessità di adottare questo discusso strumento per finanziare almeno in parte le ingenti spese sostenute dal Governo per far fronte all’emergenza.

L’alternativa auspicata è che l’Europa intervenga in modo rapido ed efficace per sostenere la nostra economia nazionale. Altra possibile soluzione, almeno tecnicamente, è quella di ricorrere ad un aumento del debito pubblico, ma sul tema la politica si divide.

Pil e debito pubblico, all’Italia serve una patrimoniale?

Il debito pubblico italiano è in aumento e il Pil in netto calo. La ripartenza è iniziata, ma è presto per parlare di ripresa. Molte aziende hanno riaperto, ma tante altre no e alcune forse hanno chiuso per sempre.

Le agenzie internazionali di rating dimostrano scarsa fiducia sulle possibilità dell’Italia di rimettersi in pista in tempi rapidi, Moody’s ha confermato il proprio giudizio Baa3, i nostri titoli sono quindi ad un passo dall’essere considerati alla stregua di spazzatura.

Il Governo negli ultimi tre mesi ha speso la bellezza di 82 miliardi di euro, in pratica l’equivalente di quattro normali manovre di bilancio. Il periodo è di emergenza e anche l’Europa ha avuto tutto sommato poco da ridire su queste spese, c’è però non poca preoccupazione. Alcuni pensano che l’Italia potrebbe vivere una crisi simile a quella della Grecia, anche se in realtà a livello europeo siamo visti in modo diverso.

La cancelliera tedesca Merkel, ha ipotizzato che una possibile via italiana per sostenere la sanità e l’economia potrebbe essere proprio quella di una patrimoniale, ma questo termine in casa nostra fa sempre sviluppare parecchi mal di pancia.

Nessun italiano vuole che lo stato gli metta le mani in tasca, ma questo è il momento della solidarietà. Si potrà ripartire solo ridistribuendo i sacrifici necessari.

Prelievo automatico sui conti correnti degli italiani

Si ipotizza un prelievo forzoso del 14% sui depositi bancari e postali, operazione che varrebbe quasi 2 miliardi di euro. Il premier Giuseppe Conte non ha del tutto escluso questa ipotesi, ma ha anche ribadito che la Germania non ha alcun potere di ingerenza sulle nostre questioni interne e che nel caso si optasse per una patrimoniale la scelta sarebbe esclusivamente italiana.

In ogni caso, se si dovesse propendere per questa non facile scelta, ad attendere la patrimoniale ci sarebbe un iter lungo e decisamente difficile. Un cammino con veramente poche certezze e con forti opposizioni interne ed esterne al Governo.

Patrimoniale e recovery fund

Altri timori ed incertezze vengono poi dal recovery fund, il fondo salva stati europeo che nel concreto non offre belle notizie per l’Italia, almeno nell’immediato.

Potenzialmente potrebbe esserci uno stanziamento di 500 miliardi a fondo perduto destinato ai paesi maggiormente in difficoltà dopo la pandemia, di questi all’Italia spetterebbero 172,7 miliardi di euro, di cui 81,807 miliardi a fondo perduto. Altri 90,938 miliardi dovranno essere restituiti ed è proprio su questo punto che alcuni, come il leader leghista Salvini, hanno avviato una campagna di dissenso rivolta alla misura. Chi è contrario ai recovery fund lo è però anche alla patrimoniale.

Possibili alternative alla patrimoniale

Un’ipotesi che circola è anche quella che vede una possibile patrimoniale che non vada a toccare i conti correnti, ma si concentri sugli immobili. Introducendo nuovamente, ad esempio, un’imposta sulla prima casa, che era stata cancellata dal Governo Berlusconi. Questa patrimoniale potrebbe valere tra i 20 e i 35 miliardi di euro (all’anno).

Intanto il Ministro dell’Economia Gualtieri ha smentito seccamente la patrimoniale, in particolare in un momento così critico per le nostre famiglie e aziende. Il problema è che l’Italia ha un debito pubblico elevato e in rapporto al Pil la sua situazione è tra le peggiori in Europa. I nostri conti sono migliori solo di quelli della Grecia.

Negli Stati Uniti la Banca Centrale ha deciso di immettere nel sistema liquidità senza limitazioni, in Italia pochi credono che si potrà trovare una soluzione simile, quindi la necessità di nuovi e dolorosi sacrifici si avvicina.

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