Reddito di Emergenza non si può richiedere da chi ha il Reddito di Cittadinanza

La situazione economica del paese è decisamente complessa e per molti versi critica e da più parti si invoca il reddito di emergenza, c’è però una notizia che a molti cittadini in difficoltà non farà certo piacere, il sostegno resosi necessario per alleviare le serie conseguenze economiche del lockdown non sarà cumulabile con il reddito di cittadinanza.

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Chi può ricevere il reddito di Emergenza ?

Chi percepisce il reddito di cittadinanza non potrà percepire anche il cosiddetto REM, ovvero il reddito di emergenza, che verrà riconosciuto in due quote, comprese tra i 400 e gli 800 euro.

Come per altre forme di supporto economico, anche il REM sarà gestito dall’Inps e potrà essere richiesto entro la fine del mese di giugno 2020. Per poterlo ottenere bisognerà dimostrare di avere un ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 15mila euro e un patrimonio che risulti invece inferiore ai 10mila euro, tetto che può salire a 25mila se nel proprio nucleo familiare c’è un disabile. Fin qui notizie positive, ma il nuovo sussidio non sarà compatibile con il reddito di cittadinanza.

Reddito di Emergenza e altri ammortizzatori sociali

Il REM si somma e affianca ad altri ammortizzatori sociali che abbiamo iniziato a conoscere sempre meglio in questo difficile periodo, come il pacchetto congedi, il bonus baby sitter, i rinvii delle scadenze fiscali e anche il discusso bonus vacanza, tutte iniziative sulle quali la politica si divide, ma seppur con diverse sensibilità, sostanzialmente concorda, almeno sul piano dei principi generali. L’esigenza di supportare cittadini e imprese è evidente a tutti.

Provvedimenti come il reddito di emergenza, in sostanza sono estensioni temporali di decisioni che erano già state assunte e spesso anche ampiamente condivise.

Il supporto ai cittadini, viene in alcuni casi criticato perché ritenuto insufficiente o tardivo, ma è quando l’attenzione si sposta sulle aziende che le polemiche impazzano. Italia Viva ha più volte duramente criticato il governo per le sue scelte su questo fronte, così come critiche sono arrivate anche da Confindustria.

Tra le richieste di Italia Viva, per bocca del suo leader Matteo Renzi, un taglio, anche se solo parziale, dell’Irap (L’imposta regionale sulle attività produttive) e un allargamento dei sussidi a cooperative e terzo settore, nonché una destinazione di maggiori fondi alle scuole paritarie.

Il Premier Conte, per gli aspetti fiscali rimanda ad un apposito provvedimento, che dovrebbe fare maggiore chiarezza e forse ampliare la platea degli aiuti, ma intanto sul reddito di emergenza ci sono diverse visioni anche tra PD e M5S (al momento alleati nel governo). I Democratici lo considerano uno strumento straordinario, i penta stellati lo avrebbero invece voluto come una misura strutturale.

Malgrado vari ministri dei 5 stelle abbiano smentito la loro delusione, qualche mal di pancia interno alla maggioranza è evidente e anche piuttosto prevedibile e per molti versi inevitabile, vista la sua variegata composizione.

Qualche chiarimento e delle rassicurazioni sono già arrivate, ma quando si lavora in situazioni di emergenza, non sempre è facile comunicare in modo chiaro e tempestivo, pertanto sul reddito di cittadinanza ci sono ancora non pochi dubbi e potenziali criticità.

Il Decreto Liquidità è stato accolto con un sostanziale ottimismo dalla gran parte di forze ed esponenti politici (di vari colori), ma al contempo è stato anche investito da subito da oltre mille emendamenti, contando solo quelli della maggioranza, segnale che certo non va sottovalutato e dimostra in modo molto chiaro come la dialettica interna al Governo sia accesa e possa passare facilmente dall’essere sostenuta al diventare esasperata.

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