Rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, la Partita Iva (spesso abbreviata con la sigla P.I.) è una sequenza di numeri mediante cui si identifica in maniera univoca chi ha una qualsivoglia attività soggetta all’IVA.
E’ prevista in tutta l’Unione Europea ed ogni Paese ha una sigla iniziale che lo identifica (ad esempio IT per l’Italia o ES per la Spagna).
In questo articolo vedremo come vendere senza partita iva e come pagare meno tasse.
Vendere online senza partita IVA è possibile? Vediamo come fare
Nell’era in cui internet e vendere online sono entrati nelle abitudini della vita quotidiana di ognuno di noi, è difficile che non si sappia cosa di cosa si sta parlando nel momento in cui si tratta l’e-commerce. Infatti proprio questo, il commercio elettronico, ha enormi potenzialità ed è sempre più diffuso grazie soprattutto all’enorme bacino di clientela che riesce a garantire (rispetto alla vendita classica).
La risposta che è possibile dare a questa domanda è certamente positiva anche se, per essere in regola con quanto stabilito dalla legge, bisogna assolutamente stare attenti a non oltrepassare determinati limiti. I ricavi ottenuti sul web sono regolamentati dall’articolo 67 lettera “i” del Decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986 e per questo risultano soggetti al rilascio della cosiddetta ricevuta da prestazione occasionale. Questa prevede una ritenuta d’acconto del 20% e l’imposta di bollo qualora i documenti certifichino un guadagno superiore ai 77,47 euro.
E’ quindi possibile vendere online senza partita Iva solamente se dalla propria attività non si supererà un guadagno utile annuo pari a 5000 euro. Oltre questa soglia non è possibile vendere online senza partita Iva e sarà necessario aprirne una ed essere iscritti alla Gestione Separata INPS.Ma non finisce qui. Le vendite effettuate devono avere valore occasionale e come tali non possono durare per più di 30 giorni (sempre annui).
Anche i redditi ottenuti dalle vendite stesse effettuate online e ritenute occasionali devono essere dichiarati tramite il 730 o Modello Unico.
Superato l’ambito prettamente amministrativo, come funziona in pratica? Per attuare una vendita su internet senza incorrere in sanzioni e problemi e, soprattutto, senza errori bisogna sapersi affidare nel modo giusto alle enormi possibilità che la rete riesce ad offrire. Un sito di ecommerce vero e proprio, infatti, richiederebbe costi di gestione un po’ troppo elevati che comunque non vale la pena sostenere trattandosi di attività svolte online solo in maniera occasionale.
Tra questi nomi, uno dei più conosciuti e usati a livello mondiale è Ebay (Ebay.it). Questo sito, specializzato nella vendita online, è dedicato anche a chi vende occasionalmente e non ha, quindi, la partita Iva. Per vendere creando un proprio negozio su Ebay è innanzitutto necessario iscriversi al sito stesso, creando un proprio account personale che possa identificare l’utente in maniera univoca ed unica.
Chi non vuole vendere su Ebay, o semplicemente desidera aprire più di una vetrina per allargare le proprie possibilità di guadagnare vendendo i propri prodotti su internet senza la partita Iva, può approfittare dei servizi offerti da altri portali che, differentemente da Ebay, non prevedono nemmeno commissioni da pagare sul prezzo finale cui il proprio oggetto viene venduto.
Si tratta di siti come Miss Hobby (misshobby.com), A Little Market (alittlemarket.it), Etsy (etsy.com). In questi, come in tutti gli altri siti internet che permettono la vendita online senza partita Iva, è necessario effettuare la registrazione, inserendo tutti i propri dati anagrafici e collegando metodi di pagamento validi per poter ricevere i pagamenti effettuati dagli acquirenti.