Ravvedimento operoso: calcolo e imposta di registro

Ravvedimento operoso: cosa è? Come si calcola su imu, iva, tasi e imposta di registro

Il ravvedimento operoso è una possibilità data dallo Stato ai cittadini per mettersi in regola con eventuali imposte non pagate. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste.

Cos’è il ravvedimento operoso

Ravvedimento operoso
Ravvedimento operoso

Il ravvedimento operoso è un’operazione attraverso la quale il cittadino che non è in regola con i contributi da versare può mettersi in regola con il fisco provvedendo al pagamento del tributo non pagato maggiorato di una piccola quota di sanzioni ed interessi, quest’ultimo calcolato in base ai tassi presenti nel momento in cui si effettua il pagamento.

Obiettivi del ravvedimento operoso

Obiettivo del ravvedimento operoso è quello di correggere spontaneamente la posizione tributaria di coloro i quali hanno dimenticato o ritardato il pagamento di un determinato tributo. In questo modo si eviterà di andare a pagare somme di sanzioni ed interessi sempre più alte che saranno addebitate nel caso in cui il pagamento avvenga dopo la ricezione di cartelle esattoriali. Infatti nel caso in cui il pagamento avvenga dopo la notifica di cartelle esattoriali le sanzioni possono anche arrivare fino al 30%.

Chi può effettuare il ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso è consentito a tutti i cittadini e può essere effettuato in qualsiasi momento in cui il cittadino si renda conto di aver omesso il pagamento di un tributo fino a quando non avviene la notifica degli atti di pagamento che blocca di fatto la possibilità di pagare il tributo attraverso il ravvedimento operoso.

Ravvedimento operoso Calcolo

Il calcolo del ravvedimento operoso viene fatto aggiungendo all’importo della tassa non pagata sanzioni ed interessi. Le sanzioni variano a seconda del ritardo del pagamento, mentre gli interessi sono calcolati in base al tasso legale vigente nell’anno del pagamento.

Ravvedimento operoso Calcolo
Ravvedimento operoso Calcolo

Tipi di ravvedimento operoso

Ci sono vari tipi di ravvedimento operoso in base ai quali varia la percentuale di sanzione da dover corrispondere oltre alla tassa non pagata.

Andiamoli ad analizzare nel dettaglio:

  • ravvedimento operoso sprint
    In questo caso il pagamento del tributo deve avvenire entro quattordici giorni dalla sua scadenza. La sanzione ridotta da aggiungere all’importo del tributo è pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo del pagamento.
  • ravvedimento operoso breve
    In questo caso il pagamento del tributo deve avvenire tra il quindicesimo ed il trentesimo giorno successivo alla sua scadenza. La sanzione ridotta da aggiungere all’importo del tributo è stabilita nella misura dell’1,5%.
  • ravvedimento operoso lungo
    In questo caso il pagamento del tributo deve avvenire tra il trentunesimo ed il novantesimo giorno successivo alla sua scadenza. La sanzione ridotta da aggiungere all’importo del tributo è stabilita nella misura dell’1,67%.
  • ravvedimento operoso annuale
    Questo tipo di ravvedimento riguarda tutte le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi e può essere applicato quando il pagamento del tributo avviene tra il novantunesimo giorno successivo alla sua scadenza fino all’ultimo giorno di presentazione della dichiarazione dei redditi prevista per l’anno in cui vi è stato omesso il pagamento del tributo. In questo caso la sanzione ridotta da aggiungere all’importo del tributo è stabilita nella misura del 4,20%.
  • ravvedimento operoso biennale

Questo tipo di ravvedimento si applica a tutti quei tributi non pagati per i quali siano trascorsi almeno due anni dal loro mancato pagamento. In questo caso la sanzione da aggiungere all’importo del tributo è stabilita nella misura del 5%.
Su quali tasse si può effettuare il ravvedimento operoso

Ravvedimento operoso imposta di registro Imu, Iva e Tasi

Il ravvedimento operoso può essere effettuato su tutte le imposte scadute e non pagate.

Tra le tasse più comuni su cui viene effettuato il ravvedimento operoso troviamo:
– l’IMU

Ravvedimento operoso Imu, Iva e Tasi
Ravvedimento operoso Imu, Iva e Tasi

LIiMU è l’Imposta Municipale Unica che sono tenuti a pagare tutti i proprietari di immobili, ad esclusione di quelli adibiti a prima casa, in quanto per aiutare le famiglie italiane in questo momento di grave crisi economica il Governo con l’approvazione della Legge di Stabilità del 2014 ha abolito questo tributo sulla prima casa. unico caso in cui si continua a pagare l’IMU anche sulla prima casa riguarda tutte quelle abitazioni che sono classificate dal catasto nella categoria di case di lusso.

Quest’imposta è dovuta per tutte le abitazioni che non sono prima casa e per tutti gli immobili adibiti ad uso commerciale e la sua aliquota varia a seconda del tipo d’immobile posseduto ed al Comune in cui si trova. Per essere in regola con il pagamento di questo tributo si dovrà pagare la prima rata di acconto entro il 16 giugno e la seconda rata di saldo entro il 16 dicembre attraverso il modello F24, che si può pagare in banca o presso gli uffici postali.

– l’IVA
L’IVA è l’imposta sul valore aggiunto e viene pagata da tutti coloro che esercitano un’attività commerciale e prevede tre tassazioni diverse:
– per i beni di prima necessità la tassazione è pari al 4%
– per l’acquisto di generi alimentari che non siano di prima necessità la tassazione è pari al 10%
– per i lavori di ristrutturazione la tassazione è pari al 10%
– per l’acquisto di tutti gli altri beni di consumo l’Iva è pari al 22%
Quest’imposta viene pagata con scadenza trimestrale e per essere in regola bisogna saldarne l’importo entro il 16 maggio per la prima rata, il 16 agosto per la seconda rata, il 16 novembre per la terza rata e il 16 marzo come ultima rata a saldo dell’anno precedente.

– la TASI
La TASI è una nuova imposta sui Servizi Indivisibili introdotta dallo Stato Italiano con l’approvazione della legge di Stabilità del 2014. Questa tassa viene pagata per tutti quegli immobili che non sono destinati all’uso di abitazione principale, ossia che non sono classificati come prima casa, e nel caso in cui l’immobile sia in affitto, l’inquilino non sarà tenuto a pagare la sua quota in quanto per lui costituisce abitazione principale, mentre il proprietario sarà tenuto a versare la sua quota di TASI. A differenza dell’IMU, in questo caso non è solo il proprietario tenuto a pagare quest’imposta, ma una parte della cifra dovrà essere pagata dal conduttore dell’immobile, percentuale che è stata stabilita tra il 10% ed il 30% dell’importo di questa tassa, e varia in base al comune in cui è ubicato l’immobile. Essendo un’imposta destinati ai comuni la sua aliquota varia in base al comune in cui è ubicato l’immobile.
Esenti da quest’imposta sono tutti gli immobili posseduti da Stato, province, regioni, comuni e servizio sanitario nazionale.

Per essere in regola con questo tipo di tributo si dovrà pagare la prima rata d’acconto entro il 16 giugno e la seconda rata di saldo entro il 16 dicembre di ogni anno.

Ravvedimento imposta di registro

Ravvedimento imposta di registro
Ravvedimento imposta di registro

L’imposta di registro è un’imposta che si paga su tutti gli atti che si portano a registrare presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Per registrare un atto presso l’Agenzia delle Entrate si hanno generalmente 20 giorni di tempo, aumentati a 30 giorni in caso di registrazione di contratto di locazione. Importante è fornirsi sempre di almeno due copie da registrare, in quanto una copia verrà trattenuta dall’Agenzia delle Entrate per poi essere protocollata e conservata.

L’imposta di registro ha una tariffa in percentuale che varia a seconda dell’atto che andremo a registrare.

Tra gli atti più comuni dell’imposta di registro ci sono:

  • i contratti di locazione, i quali sono soggetti ad un’imposta è pari al 2% dell’importo
  • i contratti di locazione di aziende, i quali sono soggetti ad un’imposta è pari al 2% per l’importo della locazione immobiliare e del 3% sull’importo della locazione aziendale
  • i contratti di locazione di beni mobili, i quali sono soggetti ad un’imposta è pari al 3% dell’importo
  • le cessioni di aziende, le quali sono soggette ad un’imposta è pari al 3% dell’importo
  • i trasferimenti di immobili tra privati, i quali sono soggetti ad un’imposta è pari al 9% dell’importo
  • i trasferimenti di immobili adibiti a prima casa, i quali sono soggetti ad un’imposta è pari al 2% dell’importo
  • i trasferimenti di terreni, i quali sono soggetti ad un’imposta pari al 9% dell’importo.

Per conoscere le tariffe per qualsiasi tipo di atto si intende andare a registrare è possibile consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate, sul quale troveremo l’elenco dettagliato di tutte le tariffe applicate in base al tipo di atto da registrare.

Un consiglio importante per tutti i cittadini che vogliono ricorrere al ravvedimento operoso per regolarizzare la propria posizione tributaria è quella di rivolgersi sempre al proprio commercialista o di recarsi presso un Centro di Assistenza Fiscale per farsi aiutare nell’effettuare un calcolo esatto di quello che sarà l’importo da pagare comprensivo di sanzioni ed interessi, facendoci infine aiutare anche nella compilazione dei codici tributi del modello F 24 che dovremo andare a pagare.

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